Sezione del meteorite marziano ALH-77005 in luce polarizzata piana. I ricercatori pensano che la zona evidenziata dal rettangolo sia stata alterata da un’azione microbica (credito: Open Astronomy, degruyter.com, DOI: https://doi.org/10.1515/astro-2019-0002)

È passato quasi inosservato lo studio di gruppo di ricercatori ungheresi che hanno riesaminato un meteorite proveniente da Marte e trovato sulla Terra alla fine degli anni 70.
Questo meteorite, denominato ufficialmente ALH-77005, fu trovato nelle Allan Hills, in Antartide, da un gruppo di ricercatori dell’Istituto nazionale giapponese di ricerca polare.

Il loro studio, pubblicato su Open Astronomy, fa chiari riferimenti ad indizi di vita marziana e propone la presenza attuale di batteri su Marte nonché forti possibilità che la stessa vita, sempre in forma batterica, possa esistere anche su altri pianeti.

Hanno determinato la presenza di fossili organici relativi a possibile forme di vita batterica utilizzando la microscopia ottica e la spettroscopia FTIR per studiare un sottile campione della roccia.

Confrontando i dati geochimici di questo meteorite con campioni geologici terrestri, i ricercatori hanno concluso che si tratta di “firme biogeniche come forme filamentose e coccoidali di batteri ferro-ossidanti”, come descritto nell’abstract dello studio.

Si tratta, secondo i ricercatori, di biofirme e ciò sarebbe sostenuto sostanzialmente da tre fattori: le forme coccoidali e filamentose; la presenza di materiale organico incorporato e la presenza di minerali biogenici, come ferridrite, goethite ed ematite.