L’uomo: È l’essere vivente più evoluto del pianeta, da secoli ci interroghiamo sulle nostre origini sul perché apparentemente sembriamo simili agli altri esseri viventi del pianeta anche se in realtà possediamo carattere che ci rendono profondamente diversi da tutto ciò che conosciamo in natura. La storia delle origini dell’uomo è ancora oggi una affascinante mistero che ci guiderà in questo incredibile misterioso viaggio, dove ancora molti sono gli interrogativi che aspettano una risposta, che cosa rende l’uomo diverso da tutti gli altri esseri viventi in natura. La nostra è una storia affascinante ed è anche scritta molto bene.

Tuttavia se all’interno di questa storia rendiamo a guardare pagina per pagina quello che c’è scritto e andiamo a prendere le fonti originali e ci rendiamo conto che pur rimanendo affascinante addirittura diventa ancora più intrigante questa storia. Perché esistono come dire molti punti non chiari quindi li ha lisciati completamente, ma se un ricercatore uno scienziato mettendosi a mano sulla coscienza lì esamini in maniera obiettivamente si rende conto che il racconto che ne viene fuori è qualcosa di molto più frammentato molto più sporco se vogliamo. Sono molti punti che non corrispondono. La storia dell’evoluzione dell’uomo è molto complessa, gli studiosi nel corso degli anni hanno cercato di chiarire molti aspetti del cammino dell’uomo, ma quali sono le anomalie più importanti che riscontriamo nel processo dell’evoluzione umana. La velocità con la quale a nostra specie da organismi scimmieschi non scimmie non le scimmie come le immaginano. Oggi macrorganismi scimmieschi si è arrivati a ad un primate più evoluto con intelligenza emotiva e creativa che non è uguale al mondo della natura e che da solo praticamente riuscire a conquistare il mondo la specie a cui apparteniamo si è evoluta in Africa a partire dal genere Homo semplificando; possiamo affermare che tra i 7 e i 5 milioni di anni fa, in Africa apparivano i primi ominidi. Tra i quattro e i due milioni di anni fa gli ominidi assumono una postura eretta, che li rende bipedi un milione e mezzo di anni fa ed appare l’uomo Erectus, il primo ominide che per caratteristiche si allontana dai progenitori dalle sembianze scimmiesche, è sicuramente bipede, ha un cervello di maggiori dimensioni ed è in grado di utilizzare oggetti come utensili, inoltre è il primo ominide a oltrepassare i confini dell’Africa e di emigrare in tutto il mondo. Infine tra i 200 e i 150.000 anni fa sempre in Africa, appare l’homo sapiens da cui deriva l’uomo moderno ma il tempo trascorso tra l’apparizione dei primi ominidi e l’arrivo dell’homo sapiens, se confrontato con quello delle altre specie è coerente con i tempi di evoluzione? Le zebre e i cavalli l’asino condividono tutti un progenitore comune vissuto 4 milioni e mezzo di anni fa, praticamente rappresenterebbe 4 milioni e mezzo anni fa, Paul Alba della nostra specie eppure sono molto simili tra i loro se ci pensiamo sono così simili addirittura possono anche incrociarsi tra di loro generando una prole sterile questo è vero, ad esempio noi non possiamo farlo con le scimmie nonostante qualcuno ci abbia provato lo stesso bipedismo e una prerogativa della nostra specie però ancora oggi non si capisce quali siano stati gli stimoli ambientali che hanno contribuito a costringere queste scimmie a scendere dagli alberi e a preferire un andamento bipede che non è più performante di uno quadrupede tutti i predatori con cui avevamo a che fare erano tutti più veloci di noi proprio perché erano quadrupedi.

La natura spesso e volentieri Utilizza sempre gli stessi moduli i moduli che hanno più successo nell’utilizza ad esempio l’essere quadrupede è una cosa che troviamo al mondo animale spesso e volentieri in ambito acquatico le pinne, sono uno strumento più adatto a sfruttare l’ambiente acquatico e la natura la reinventato più volte quindi natura ripropone sempre gli accessori vincenti, il bipedismo completo è un unico in miniatura, la natura non ha mai proposto prima di noi e non avrebbe mai più fatto dopo di noi. Il bipedismo non è l’unico elemento inedito della nostra specie, un altro elemento unico ad esempio è la perdita della pelliccia. Perché abbiamo perso la pelliccia qui chiaramente c’è tutto un parere delle diverse ipotesi che secondo me lascio un pochettino il tempo che trovano perché le il caldo eccessivo ma dimentichiamo che la pelliccia gli animali è un termine isolante sia per il caldo che per il freddo e allora potrebbe dire beh ma allora l’elefante l’elefante una volta era un animale acquatico quindi non l’ha persa la pelliccia, mentre invece noi deriviamo da animali, noi l’abbiamo sicuramente persa la pelliccia, allora chi ha tirati in ballo il fatto che l’esser aver perso il pelo dal corpo era comunque vantaggio evolutivo perché questo ci risparmiava dall’essere continuamente pasto di vari parassiti che normalmente stacco dal pelo ma anche qui Se fossimo vantaggio evolutivo Io allora mi aspetterei di avere nella savana o giù di lì tutti gli animali glabri non è così e poi se fosse vera questa storia dei parassiti per quale motivo nell’esempio al livello dei genitali sono rimasti siamo come sono sede di parassiti e i capelli e ci rimane i capelli fanno da scudo meccanico, da barriera contro gli UV, ma allora questo varrebbe anche per il resto del corpo quindi perché sulle braccia abbiamo perso la pelliccia e sulla testa no, ovviamente c’è una spiegazione che avrebbero una sola logica cioè quella che viene chiamata selezione sessuale, ogni qualvolta nell’uomo non si riesce a spiegare un carattere si rimballo questa cosa è una cosa molto di comodo che cosa significa in sostanza la selezione sessuale semplicemente che si tratta di una di un tipo di selezione che non viene più gestita No dal dalla natura ma c’è una selezione da parte dei partner quindi per qualche ragione i nostri antichi progenitori avranno pensato che era più sexy accoppiarsi con individui glabr,i che però rimanevano con la peluria in testa rispetto che a animali primati completamente glabri o privati completamente pelosi, che ci può anche stare questa cosa Però secondo me questo tipo di idee è molto viziata dall’idea di estetica che abbiamo oggi per cui il pelo viene visto un po’ come la stessa cosa vale anche per i seni, i seni prosperosi non ha nessuna funzionalità fisiologica, perché allattano lo stesso, cioè ho il seno e grasso il seno piccolo, anche questo viene rientra in quello che viene chiamata selezione sessuale. Un’altra caratteristica che rende l’uomo unico nel regno animale è la particolare difficoltà nel procreare siamo gli unici esseri viventi che per mettere al mondo la prole necessitiamo di assistenza.

Nel fatto ne abbiamo un parto così non è soltanto doloroso perché potrebbe dire parto doloroso potrebbe non influire sulla Fitness darwiniana vivendo in un ambiente una società altamente specializzata diciamo sotto doveroso in realtà nei paesi emergenti ancora il queste difficoltà ostetriche sono causa di milioni di morti questo perché succede, questo è dovuto da una come dire infernale combinazione tra il bipedismo e la testa grossa, cioè i due caratteri che forse più degli altri, come dire caratterizzano questa specie, sono il motivo per cui i neonati nella nostra specie e le rispettive madri potrebbero non nascere mai prima e potrebbero morire le seconde. E questo perché? essendo noi dotati di una di una testa particolarmente voluminosa ed essendo bipede, quindi avendo subito delle trasformazioni al nostro bacino che cosa succede, che dopo 9 mesi la testa diventa più grande del canale del parto, e il motivo per cui c’è tutta questa difficoltà a partorire , se voi vedete il mondo animale, il mondo dei mammiferi come partoriscono gli animali in maniera indolore perché hanno la testa perfettamente allineata al corpo, il cucciolo sguscia fuori e ho detto In molti casi si riesce a mettere subito sulle sulle zampe cosa che le nostre specie non può fare perché noi nasciamo fortemente immaturi, “NASCIAMO IMMATURI” proprio per evitare di fare sviluppare ancora di più la testa all’interno del corpo altrimenti se già passassero 15 giorni in più un mese in più la nascita sarebbe impossibile, c’è una specie che ha difficoltà nel generale prole chiaramente è uno di quegli aspetti che come dire che diminuisce fortemente la fitness Darwiniana, l’essere prolifici no come specie uno degli aspetti chiave per il successo evolutivo, quando l’essere prolifico come dire porta alla morte non soltanto del bambino fa un altro bambino, ma anche della genitrice deve capire è uno di quegli aspetti che potrebbe mettere la croce sul all’alba dell’inizio di una specie e tutto questo è dovuto al fatto che siano bipedi e abbiamo questo grande testone, sempre a causa di questo testone proprio perché non possiamo farlo maturare in utero fino alla fine non riusciamo come dire veniamo al mondo fortemente immaturi e anche questa è una cosa piuttosto curiosa nel mondo animale, il mondo animale entro un anno un anno e mezzo i cuccioli tendono poi essere autosufficienti, in questa specie non è assolutamente così. Questo è un aspetto importante perché ha creato, crea delle cure parentali molto allungate nel tempo tra l’altro portando la madre a un dispendio energetico molto importante nella cura dei cuccioli e anche qui una cosa che adesso il mondo di animale non c’è, ed è una di quelle cose che potenzialmente mettono a rischio la specie. Specifici caratteri rendono l’uomo unico tra le forme viventi del pianeta Terra. Ma se osserviamo l’uomo nel DNA, nei suoi aspetti microscopici, che differenze rileviamo rispetto ai suoi parenti più prossimi? le scimmie. A differenza che c’è tra noi e le scimmie a differenza mini qualche punto percentuale, 5% per voler essere particolarmente larghi, in questo 5% di differenze si nascondono da un punto di vista fenotipico, morfologico funzionale ,strutturale, fisiologico eccetera.

Le differenze chi sa, e allora infatti è stato sempre uno dei crucci del degli studiosi di genoma dei genomisti riuscire a capire quali fossero i determinanti genetici, che rendessero un uomo, un uomo e le scimmie come scimmia. L’attenzione dei ricercatori si è spostata verso un’altra parte del genoma che viene chiamata anche DNA cioè DNA spazzatura e forse lì che si potrebbe trovare da un punto di vista molecolare la base genetica delle differenze che esistono tra uomo e scimmia in maniera particolare, il grosso delle differenze a livello proprio di DNA tra uomo scimmia ricade proprio nella porzione non codificante del genoma, perciò non così cliente del genoma è quella parte del DNA che non contiene informazione per produrre proteine e perché è così importante? Innanzitutto perché molte delle differenze che si cercavano tra uomo e scimmia potrebbero trovarsi là, sono i numerosi studi lo suggeriscono, ma c’è di più, perché è vero che la maggior parte dei geni codificanti per proteine, la nostra specie noi la condividiamo con le scimmie, quindi da un punto di vista delle proteine sembrano esserci molta differenza ma in realtà non è così perché se veniva a vedere come gli stessi geni di uomo e scimmia vengono accesi e spenti, quindi come vengono espressi nel corso dello sviluppo embrionale della nostra specie rispetto allo sviluppo embrionale delle scimmie ci rendiamo conto che le tre differenze stanno lì, là vediamo le differenze più evidenti le differenze più macroscopiche, soprattutto durante lo sviluppo del cervello, Cioè In realtà però gli stessi geni che ha la scimmia sono presenti anche nella nostra specie, ma li accendiamo li facciamo funzionare Mettiamola così in maniera diversa in maniera più specifica proprio a livello cerebrale durante lo sviluppo di quest’ultimo, anche nell’adulto ma soprattutto durante lo sviluppo di questo tipo e che cos’è che fa accendere o spegnere igiene in maniera specifica? proprio questa porzione non codificante del genoma.

Molto probabilmente le spiegazioni della nostra umanità si trovano lì questa porzione non codificante, che fa funzionare quella codificanti in maniera homo sapiens specificha. La chiave delle differenze tra uomini e scimmie peculiarità che rendono l’uomo unico nel suo genere potrebbe risiedere in quella porzione di DNA non codificante, è stato quindi il processo evolutivo a privilegiare attraverso operazioni di selezione tutti quei caratteri migliorativi che hanno reso l’uomo un essere vivente super specializzato. Noi come specie siamo la meno specializzata in natura non siamo abili Corridori proprio perché siamo bipedi quindi bipedismo non gioca molto a favore nostro non siamo abili nuotatori, non siamo più arrampicatori, una volta che eravamo quando eravamo arboricoli non siamo neanche i grandi saltatori, non abbiamo artigli, non abbiamo le fauci, non abbiamo neanche una pelle così coriacea come ad esempio possono avere un soglie elefanti o rinoceronti, non abbiamo nessuna particolare specializzazione che che possa funzionare da armamentario biologico contro natura che centinaia di migliaia di anni fa o milioni di anni fa tentava di ucciderci in tutti i modi. Abbiamo però questo cervello. I processi evolutivi se da una parte ci hanno privato di tutti quei caratteri di specializzazione proprie delle altre specie, dall’altra ci hanno dotato di un cervello unico nel regno animale, un cervello in grado di comprendere il mondo che ci circonda, ma soprattutto in grado di adattare alle nostre esigenze e necessità, l’ambiente circostante. 200 mila anni fa è stato lo sviluppo del cervello la chiave per il successo dell’evoluzione umana? il nostro cervello come organo, non è geneticamente impostato per renderci creature intelligenti, più intelligenti mettiamo più intelligenti del resto del mondo animale ma non è così, le cose fosse un hardware quando compriamo un supercomputer, quando accendiamo ci rendiamo conto che non c’è sistema operativo, quindi non ce ne facciamo nulla geneticamente parlando viene attivato geneticamente sistema operativo nel nostro cervello, ma è molto basic molto immaginare che non ci contraddistingue in maniera particolare dal resto al mondo animale Ma allora quand’è che diventiamo così intelligente Questo dipende dagli stimoli che il neonato assorbe nei primissimi anni di vita proprio avviene il vero e proprio rimodellamento di sistema nervoso centrale soprattutto della parte corticale e quali sono questi stimoli diciamo solo due tipi di stimoli lo stimolo più basilare appunto che quello del continuo contatto con la madre l’odore della madre che porta allo stabilirsi di alcune connessioni tra neuroni e la morte di altri neuroni tutti tutti i circuiti nervosi che non vengono utilizzati muoiono e muoiono anche i neuroni però esiste poi un altro livello di questo tipo di input che plasmano cesellano il cervello che è il parlare al neonato fargli fare giochi di tipo con i colori con gli oggetti come dire portarlo il mondo della tridimensionalità leggergli qualcosa abituato ad ascoltare aiutarlo a parlare tutti questi stili che noi sembrerebbero delle cose piuttosto banali quando sono assenti hanno un effetto sullo sviluppo del sistema nervoso centrale devastante dopo i primi due anni di vita si stabilizzano le connessioni tra un neurone e l’altro quando i circuiti non sono utilizzati Quand’è che non sono utilizzati quando si ha un assenza di stimoli queste connessioni interne una interni Inter neuronali muoiono muoiono anche in Europa [Musica] questo tipo di fenomeno si osserva in maniera ancora più estrema in quelli che vengono chiamati i ferri children cioè quei bambini che sono stati allenati da piccoli da degli animali allora in quel caso lo stimolo che subiscono questi neonati è uno stimolo di tipo come dire animalesco e chiaramente la formazione di tipo di stimolo e come dire è molto basso è il loro sistema nervoso centrale si configura in maniera molto primitiva.

Ora perché tutto questo è cosa significa oggi ci sembra tutto molto evidente molto chiaro sta alla base della pedagogia queste cose che vi ho detto ma centinaia di migliaia di anni fa che tipo di stimoli altamente culturali potevano dare i genitori nei confronti dei bambini ammesso che i genitori si occupassero dei bambini così soprattutto la madre così come se come dire se ne occupano oggi. Uno dei casi più famosi di ferall Child è quello di Seničar un bambino cresciuto insieme ai lupi e scoperto per caso da alcuni cacciatori in una grotta BULANSHAR in India all’età di circa 7 anni. Fu trovato a vivere in uno stato Selvaggio e venne portato in un orfanotrofio, al suo arrivo Seničar camminava su quattro zampe, mangiava carne cruda ed emetteva suoni simili a quelli dei lupi, nonostante le cure e i tentativi fatti dagli educatori, Seničar non ha mai imparato a parlare e ha vissuto un grave ritardo cognitivo che lo ha gravemente segnato per tutta la sua vita. Il nostro cervello quindi è l’organo che è generato la cultura, ma per funzionare ha bisogno di stimoli culturalizzati sorta di loop e ma centinaia di migliaia per noi quando è nata la cultura questo è molto difficile rispondere a questa domanda, c’è chi stima intorno ai 40-50.000 anni fa, Ok, prima? io immagino che questi primi rappresentanti dalle nostre specie 200.000 anni e i 300 mila anni fa se ci vogliamo spingere un po’ più indietro che è vero che avevano questo gran bel testone, ma non avevano come dire, era in una, avevano una compilazione del software che era molto bassa quindi non lo potevano usare non soltanto non potevo usare ma conferiva loro anche un’attitudine e un’intelligenza che non è certamente performanti. Ma la cosa ancora più strana se lo vogliamo guardare al livello globale questo fenomeno è come se la natura centinaia di migliaia di anni fa avesse selezionato positivamente un organo che ci crea un sacco di problemi, vedi i discorsi che abbiamo fatto prima ma che avremmo utilizzato al pieno delle sue forze soltanto centinaia di migliaia di anni dopo e questo è un punto di vista evolutivo è una cosa molto strana, perché la natura è molto pragmatica nelle sue cose, preferisce l’uovo oggi che la gallina domani la natura non progetta soprattutto non progetta quando l’organo in questione addirittura ti aumenta la letalità.

Questo è un aspetto veramente curioso anche in questo caso si può parlare di selezione sessuale quindi dobbiamo immaginare che i nostri antichi progenitori preferivano accoppiarsi con gente che aveva questo testone nonostante queste persone non fossero particolarmente più intelligente delle altre addirittura generare figli che potevano nascere mai a causa appunto di questi incompatibilità tra bacino e testa. Se il cervello non è stato quell’arma determinante che ha permesso all’uomo primitivo di prevalere sulle altre specie, perché la selezione naturale ha favorito lo sviluppo di un sofisticato sistema cognitivo a discapito di tutto il resto. La risposta a questa domanda apre scenari inediti. Abbiamo visto come alcuni caratteri dell’uomo rappresentino delle anomalie evolutive di difficile spiegazione ma non solo, anche il cervello l’organo determinante per la nostra ascesa nel mondo animale e che maggiormente ci caratterizza, 200.000 anni fa agli albori della nostra specie non era così performante e risolutivo per la nostra sopravvivenza. Per cercare di inquadrare sotto un’altra luce tutto il percorso evolutivo della nostra specie e avanzare una possibile spiegazione a tutte le anomalie riscontrate dobbiamo fare un piccolo passo indietro. La nostra specie oltre alle già citate caratteristiche ne possiede un’altra molto particolare, l’homo Sapiens mostra degli accentuati caratteri neotenici che cosa significa? la neotenia e il fenomeno per cui in una specie anche in età adulta permangono caratteri fanciulleschi. Abbiamo pochissimi esempi natura di specie enotenetico di questi è axolot assolotto, che è un anfibio che si in natura si trova in alcuni laghi messicani che cos’è? praticamente è una sorta di eterno girino e rimane uno stato immaturo nonostante maturi sessualmente c’è una spiegazione biologica del perché l’axolot si comporta così semplicemente perché i laghi hanno una scarsa quantità di risorse energetiche quindi all’axorot è conveniente da un punto di vista della sopravvivenza rimanere immaturo, così da avere quindi fa abbassare i consumi energetici ma quello è un caso molto particolare se noi guardiamo la nostra specie perché dovrebbe rimanere neotenica la nostra specie? non c’è un reale motivo allora se noi bisogna la si può spiegare in un altro modo la neotenia della nostra specie, perché è vero che natura non ci sono esempi di noteria, in natura, però è anche vero che esistono comunque degli esempi di neotenie e sono quasi tutti esempi di specie addomesticate. Prendiamo ad esempio il cane e il lupo entrambi derivano dallo stesso animale, la loro divisione è avvenuta circa 12.000 anni fa, quando l’uomo è andato a selezionare gli esemplari più adatti alla convivenza e alla capacità di svolgere determinate mansioni. Le specie addomesticate come i cani mostrano caratteristiche anatomiche e comportamentali molto diverse in confronto ai loro cugini selvatici, i cani rispetto ai lupi mostrano orecchie fosse ridotte, musi più corti ,code arricciate, denti più piccoli, una riduzione delle differenze fisiche e strutturali tra gli esemplari maschi e femmine, docilità e cicli astrali più frequenti, l’accoppiamento tende a non essere più stagionale o legato a determinati periodi dell’anno. Il problema era stato sollevato già ai tempi di Darwin col quale gli aveva fatto notare lui lo sapeva molto bene, lo sapeva perché lui sapeva benissimo la differente come quali erano i caratteri tipici una specie addomesticata e quali erano il tipo di forze selettive, che stavano alla base dell’addomesticamento o alla base la selezione naturale, tanto che Darwin si rifiutò sempre di considerare l’essere umano nello specifico addomesticamento.

Qualche decennio fa questa problematica è stata risollevata nuovamente in letteratura e, è stato visto che paragonando ad esempio la nostra specie con quella non di un suo predecessore ma di un suo cugino un po’ più antico tipo nelle Neanderthal per un esempio, noi messi a paragone dimostriamo numerosi caratteri da specie addomesticate e allora? Tutti i caratteri che ritroviamo nelle specie addomesticate, sono presenti nell’uomo e diventano evidenti se lo paragoniamo a un suo progenitore come il Neanderthal. La nostra specie confrontata con un Neanderthal, mostra un profilo più gracile tutto il nostro volto appare più smussato, le nostre arcate sopraccigliari sono più piccole, così come il nostro naso i nostri denti. In poche parole se paragoniamo i Neanderthal al homo Sapiens, appaiono in maniera evidente i classici segni fenutipici di una specie che ha subito un processo di domesticazione ma non solo. Se volessimo paragonare l’uomo al suo parente più stretto in natura. la scimmia noteremo in maniera evidente che i caratteri neotenici sono prevalenti nell’uomo. Infatti se osserviamo un cucciolo di scimmia e osserviamo il suo volto, notiamo che è molto più simile a quello di un Homo Sapiens rispetto a un esemplare adulto quindi non potrebbe che addomesticati Ma da chi questa domanda imbarazzante si risponde con una cosa che piuttosto complessa da capire e cioè l’auto addomesticamento.

L’autodomesticamento una sorta di come dire di rivisitazione di quello il fenomeno di cui si parlava prima cioè della selezione sessuale, associata anche la selezione sociale, quindi che cos’è la selezione sociale? è la selezione sociale quella di andare a preferire all’interno di un gruppo insomma tribù di quegli individui meno aggressivi, quelli più mansueti quelli più miti e quindi di come dire di buttare fuori dal gruppo quelli diciamo che davano fastidio davano problemi e questo viene creato di una sorta di selezione di filtro a questo punto la selezione naturale non c’entra più nulla, che ha permesso di andare a selezionare tutti gli individui un po’ più Mansueti, è l’essere Mansueto è una delle caratteristiche tipiche dell’essere addomesticato, ora è una cosa anche qui come un po’ discutibile, perché il fatto che siamo Mansueti, questa è la cosa che noi ci vogliamo raccontare tra di noi, siamo gli unici esseri viventi a fare la guerra, non esiste la guerra nel mondo animale. Se è vero che la selezione naturale ha eliminato tutti quei caratteri che rendevano l’uomo potenzialmente aggressivo e’ anche vero però che l’uomo grazie alle sue abilità tecniche, ha riacquisito ciò che la natura Gli ha tolto e attraverso strumenti e dispositivi oggi è potenzialmente l’essere vivente più aggressivo del pianeta, sia nei confronti della sua specie che delle altre. Quindi da che cosa è dovuta questa addomesticamento? qua come dire potremmo pericolosamente entrare in ambiti che io non frequento quindi, però ci sono alcune possibilità che potremmo tirare in ballo senza andare a scomodare chissà quale come dire teoria di confine. Si è addomesticato è stato addomesticato in maniera inconsapevole perché si è trovato in prossimità o all’interno di strutture chiuse protette e nel quale appunto come dire ha sviluppato, ha selezionato si sono selezionati alcuni caratteri che in natura non si sarebbero mai potuti selezionare è un tipo di addomesticamento quindi che prevede una Domus puntata con il termine addomesticamento c’è una struttura protettiva chiusa il recinto per farci capire secondo me se la guardiamo da questo punto di vista, tutti questi caratteri strani, bizzarri contro evolutivi della nostra specie potrebbero essere contestualizzati perché diciamocelo il fatto di essere senza peli, il fatto di avere infatti avere queste questi infanzie così prolungate, il fatto di avere questi parti così dolorosi e così rischiosi per la sopravvivenza se dico testualizziamo in un ambiente protetto chiuso e lo Rest possono come dire sono compatibili con la sopravvivenza della specie tutto quel quella problematica di questi caratteri che vuol dire che ci mettevano in qualche modo in imbarazzo nell’affrontare le altre specie non so di pregio di predatori, se immaginiamo tutto questo dentro una Domus, qualunque sia la Domus d’accordo, non entro nel merito della domus e allora sì che si possono sviluppare, allora sì che anche la selezione sociale potrebbe avere un set una selezione sessuale. Potrebbe avere un senso perché io credo che è impossibile che in natura la selezione sessuale sia più forte della selezione naturale e impossibile avere la scelta di un individuo perché mi piace quella che ha come dire i capelli la chioma lunga poi è un carattere che può andare avanti se poi la chioma lunga e come dire si impiglia quando la donna fugge se ne va in mezzo alle fresche per dire in un ambiente chiuso questo assenzio ambiente chiuso ha senso il parto con le cure ostetriche dietro l’ambiente chiuso ha senso è possibile e praticabile anche un’infanzia prolungata, perché un ambiente protetto quindi i cuccioli non hanno da temere.

Ecco secondo me come va interpretato il discorso dell’addomesticamento che è la nostra specie a un certo punto non la nostra specie ma chi ci ha preceduto quindi parliamo di diversi criteri migliaia di anni fa forse anche gli stessi erectus, si sono trovati per qualche ragione in un ambiente chiuso protetto all’interno del quale hanno potuto sviluppare degli adattamenti che in natura in un ambiente naturale a contatto con gli altri animali non si sarebbero mai potuti sviluppare. Questo diciamo è un pochettino il punto di arrivo di tutto questo discorso, tutte queste stranezze alla fine se noi le prendiamo tutte singolarmente, le mettiamo dentro un recinto, che se dico dopo se magari potrebbe essere interpretato in maniera , le mettiamo dentro un recinto allora sì tutto tutto ha più senso, ma questo recinto cos’è? Ma io non lo so questo canale, può essere non lo so. L’uomo mostra tutte le caratteristiche di un animale domesticato e il fenomeno potrebbe essere avvenuto naturalmente in un luogo in cui si sono venute a creare condizioni particolari, possiamo quindi escludere la presenza di un selezionatore che ha fatto da filtro tra ciò che eravamo e ciò che siamo. Qua nuovamente rientriamo un ambiente oscuro, perché il recinto sì questo lo possiamo anche immaginare, ma se ci mettiamo dentro anche un selezionatore chiaramente è un tipo di risposta che potrebbe in qualche modo spiegare anche la velocità di certi eventi, ma genererebbe tutta una serie di domande a cui diventa ancora più difficile rispondere che fino al recinto Domus Ok possiamo immaginare anche la struttura naturale, io lo posso a capire perché siamo tentati di mettere un selezionatore in questo processo perché renderebbe tutto molto più veloce però non so, potrebbe, cioè potrebbe anche non essere necessario il selezionatore se poi vogliamo tenerci come dire non vogliamo essere troppo arditi. L’uomo potrebbe quindi aver usufruito di una struttura naturale che ha deviato il suo percorso evolutivo e a privilegiato caratteri unici, ma perché solo l’uomo ha goduto i privilegi di questo ambiente protetto, perché gli altri animali non ne hanno usufruito? A volte le cose che di cui noi abbiamo usufruito la domanda ma gli altri animali c’è sempre, perché noi siamo bipedi gli altri no e perché la natura ci ha dotato di un cervello così per essere intelligenti e perché gli altri animali no? altrimenti non devono essere intelligenti? e perché c’è tutto quello che succede a noi lo possiamo traslare tranquillamente a qualunque altra specie di mammifero o di primate se vogliamo, e poi noi abbiamo questa serie di Unicum che secondo me sono come dicono delle peculiarità che si che si spiegano molto bene appunto una struttura chiusa dove a quel punto le forze della natura vengono smorzate perché il problema è tutto lì.

Noi col nostro armamentario in un ambiente naturale probabilmente un sopravviveremo neppure oggi. Immagina che oggi siamo fortemente culturizzati in maniera la più eterogenea più possibile, pensiamo di centinaia migliaia milioni di anni fa quando eravamo particolarmente stupidi e stupiditi anche perché avevamo un cervello che non funzionava dovere e andava, era quasi ingolfato perché non si veniva a formare i circuiti. Come si devono formare? Quindi eravamo praticamente come dire una sorta di gioco delle tutte le altre specie se lo contestualizzare un ambiente chiuso. l’ambiente protetto. allora sì però dov’era l’ambiente, come era fatto l’ambiente, l’ha fatto qualcuno, era naturale, esisteva un selezionatore sotto tutte le domande intriganti? Il problema è che le risposte aprono scenari inquietanti, l’uomo ha realmente subito un processo di domesticazione! È questa la chiave dell’evoluzione dell’uomo, se sì, è stato un processo naturale o è stato guidato da qualcuno o da qualcosa che non appartiene a questo mondo terreno.