L’ordinazione sacerdotale della congregazione degli Araldi del Vangelo nella Basilica Thabor di San Paolo del Brasile. Foto da www.madonnadifatima.org

Le donazioni alla Madonna di Fatima in realtà vanno ad arricchire la congregazione brasiliana nemica giurata di Papa Bergogliogià sotto indagine dal Vaticano. È la verità nascosta tra le righe e le preghiere contenute nella letterina che milioni di italiani da anni ricevono a casa dall’“Associazione Madonna di Fatima Maria Stella Nuova Evangelizzazione” di Mira (Ve).

Nella busta il destinatario trova, oltre alla foto della statua della Madonna di Fatima con un cuore rosso tra le mani in formato A4, anche una “tessera fedeltà” personalizzata, una medaglietta della Vergine (anch’essa personalizzata) e l’immancabile bollettino postale per donare. Ma i “benefit” variano (sono comunque tutti acquistabili con carta di credito sul sitohttps://www.madonnadifatima.org/13-materiali) a seconda del periodo e degli anni: ad alcuni è toccata in sorte una coroncina del rosario in legno, ad altri un libretto di meditazione, ad altri ancora un foglio A4 con stampato all’interno del cuore che la Vergine stringe al petto, il nome di un parente appena passato a miglior vita.

La tessera “personalizzata” che l’associazione invia per posta

”Un enorme business, la sottomissione e la corruzione delle emozioni umane fatte ad arte”

Ora, immaginate un’anziana, vedova da pochi giorni, che si vede recapitare l’immagine della Madonna di Fatima che stringe in mano il nome del proprio caro, che fa, la butta? Oppure la tiene e fa un’offerta (consigliati 10, 20 euro, ma anche di più, va bene). Più facile la seconda ipotesi. La nostra nonnina potrebbe anche essere attratta dalla possibilità – sempre previo pagamento – di ospitare in casa sua la statua della Vergine, portata a braccia per un breve giro di salotto e cucina dagli adepti della congregazione degli Araldi del Vangelo (cosa siano lo vedremo tra poco).

La nonnina potrebbe infine anche decidere di devolvere il suo 5 per mille proprio all’Associazione(come del resto suggerito dalla stessa missiva), che solo nel “2018, ha ricevuto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali la somma di € 217.506,17, mediante bonifico bancario, a titolo di “erogazione 5 per mille anni 2016-2015””.

Difficile invece che la nonnina si chieda che fine faccia poi quel suo 5 per mille, probabilmente si accontenterà della succinta spiegazione contenuta nella lettera, secondo la quale i suoi soldi saranno usati per “promuovere le missioni mariane, portare la statua della Madonna di Fatima ai malati, anziani, carcerati, bambini, ecc…” e per “la formazione accademica e morale di circa 250 giovani, specialmente africani, asiatici e sud americani, e in tutte le altre attività missionarie e caritative dell’Associazione”.

Entra più nello specifico Fra Thiago, il quale conferma a Business Insider Italia che: “Le donazioni all’Associazione servono per le attività missionarie in Italia, come portare la Madonna a chi ne ha bisogno ma, soprattutto, per mantenere le vocazioni dei nostri giovani che devono studiare nei nostri centri. Che sono in Brasile, ma ne stiamo costruendo uno grande in Africa”. Sul sito dell’Associazione è attiva anche la campagna “adottare un giovane araldo del Vangelo“, perché “attualmente 825 giovani aspiranti agli Araldi del Vangelo di tutto il Brasile, aspettano il momento di entrare in uno dei Centri di Formazione Giovanile degli Araldi, oppure nel nostro Seminario. Essi hanno bisogno di una borsa di studio che aiuti a sostenere i costi della loro formazione. Tutti noi sappiamo quanto sia importante la formazione dei futuri sacerdoti per la Chiesa”.

Madonna 3

È altrettanto improbabile che all’orecchio dell’anziana sia arrivatol’avvertimento lanciato dal Vicario delle diocesi di Rimini, tale don Luigi, già nel lontano 2010, il quale ammoniva fedeli, sacerdoti e diaconi a non “scambiare un’operazione commerciale con l’autentica fede Mariana e l’annuncio del Vangelo”. Cosi come non si chiederà quanti soldi riceva l’associazione dai bollettini postali per le donazioni e come li utilizzi. Un resoconto che non è dato sapere. Nonostante Fra Patrizio, il membro della congregazione deputato alla “spedizione” delle milioni lettere e dei gadget, 39 anni, origini brasiliane, da 10 in servizio in Italia, spieghi a Business Insider Italia che “è tutto scritto sul sito”. Ma suhttps://www.madonnadifatima.orgnon v’è traccia di alcuna rendicontazione. “Comunque – aggiunge – ogni anno inviamo il bilancio, ma solo ai benefattori, cioè a quelli che hanno donato dei soldi almeno una volta, perché non è che devono versare ogni mese…”.

È poi lo stesso Fra Patrizio a svelare con grande tranquillità come gli indirizzi dei destinatari siano regolarmente acquistati dai database di Poste italiane, anche se sorvola su come possano incrociare i nomi degli appenadefunti, con quelli dei parenti in vita e i loro indirizzi… Potenza della Madonna, misteri della fede e, soprattutto, della privacy.

Ciò che invece è chiarissimo è chi ci sia dietro a quell’associazione con sede nei pressi di Venezia e con la quale però la Diocesi veneziana afferma di non avere alcun rapportoné alcuna collaborazione perché, spiega un responsabile, “dipende direttamente da Roma. Di loro sappiamo solo che chiedono parecchi soldi alla gente, perché regolarmente ce lo segnalano i fedeli”. Basta dare un’occhiata al colophone del bollettino inviato a casa dei contributori, dove è specificato che il “Periodico dell’Associazione Madonna di Fatima – Maria, Stella della Nuova Evangelizzazione (…) Contiene I.R.www.araldi.orgwww.madonnadifatima.org Con la collaborazione dell’Associazione Privata Internazionale di Fedeli di Diritto Pontificio Araldi del Vangelo, Piazza in Piscinula, 40 00153 Roma Tel. sede operativa a Mira (VE): 041 560 08 91″.

La processione degli Araldi a Roma. Da www.madonnadifatima.org

La congregazione degli “Araldi del Vangelo”, movimento spirituale nato negli anni ’60 in Brasile, noto per l’uniforme non certo morigerata indossata dagli oltre 3000 affiliatiun saio bianco con una vistosa croce sul petto («La croce è divisa in due colori, rosso e bianco, simbolo del Sangue preziosissimo di Cristo e della purezza insuperabile di Maria. Tuttavia, è vero che molti vedono nella nostra croce la forma di una spada, e questo aspetto è anche ricco di simbologia. Infatti, essendo araldi del Santo Vangelo, dobbiamo essere strumenti integri della parola di Dio che è “viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito”, ha spiegato Padre Carlos Werner, già Presidente della sezione italiana degli Araldi) – e stivali da fantino. Stessa mise per le adepte femmine.

Iniziatore di tutto il movimento fu il brasiliano Plinio Correa de Oliveira,cattolico tradizionalista, reazionario di destra, fondatore del movimento integralista “Tradizione, Famiglia e Proprietà” (TFP). Alla sua morte, il movimento si è diviso in due tronconi in lotta tra loro: il TFP ufficiale – che si tenne il marchio per gli Usa e l’Europa – e i neonati “Araldi del Vangelo”, guidati da Monsignor João Scognamiglio Clá Dias.

La guida spirituale Monsignor João Scognamiglio Clá Dias.

Nel 2001 gli Araldi vengono riconosciuti da Giovanni Paolo II come Associazione Privata di Fedeli di Diritto Pontificio, la prima riconosciuta nel nuovo millennio. Da quel Papa ricevono anche il compito di diffondere il culto mariano. “Ci chiese di diffondere il messaggio della Madonna, perché allora era un po’ decaduto”, ricorda Fra Patrizio. È così che gli Araldi legano il loro nome al “brand” Madonna di Fatima, un ottimo affare (per loro), dato il peso del marchio mariano. E, infatti, da inizio secolo  gli Araldi registrano un vero boom di adepti, di simpatizzanti e di donazioni, tanto che oggi sono presenti in 78 paesi. Dopo il Brasile, sono fortissimi in Portogallo e ultimamente anche in Italia. A Roma hanno anche ottenuto dalla Diocesi la gestione della Chiesa di San Benedetto in Piscinula, primo caso di concessione nella diocesi del Papa di un luogo sacro e dell’attività pastorale ad una associazione privata di laici.

Un successone, insomma, che però ha più di un lato oscuro, tra i quali l’inchiesta aperta dal Vaticano nel 2017, a seguito della diffusione di alcuni filmati abbastanza imbarazzanti per opera di un ex adepto degli Araldi, Alfonso Beccar Varela, poi sommerso dalle cause sul diritto d’autore mossegli proprio dai legali degli Araldi presso un tribunale della Florida.

Leggi di più: l’atto di citazione nei confronti di Alfonso Beccar Varrela 

Durante il processo, Varela dichiarò: «Non nego di aver reso disponibili questi video al pubblico, ma l’ho fatto solo con l’intenzione esplicita di denunciare la vera natura di questa organizzazione che recluta adepti e sollecita donazioni spacciandosi per una devota associazione cattolica, ma che in realtà ha un’altra faccia nascosta … I cosiddetti “rituali di guarigione” rivelati nei video sono degli “esorcismi” altamente discutibili».

Nelle clip si vedeva la guida spirituale Monsignor João Scognamiglio Clá Dias leggere e commentare davanti a 60 sacerdoti adoranti il “verbale” di un esorcismo (da lui effettuato al di fuori di ogni canone ecclesiastico), durante il quale il presunto demonio raccontava come Plinio Correa de Oliveira “sieda alla destra della Vergine, anche lui assiso su un trono e ha tutto il potere. Donna Lucilia (la madre di Oliveira, ndr) è invece alla sua sinistra, solo un po’ più in basso”. Immagini che certificavano quanto si mormorava da anni, che cioè gli Araldi seguissero un culto parallelo e segreto (adorando Oliveria e sua madre Lucilla, ai quali poi si è aggiunto anche Clà Diaz), non ammesso dalla Chiesa Cattolica Romana.

Il brasiliano Plinio Correa de Oliveira.

Ma quei filmati ora spariti dalla rete svelavano soprattutto l’idolatria cieca degli adepti, i quali arrivano a credere che Plinio Oliveira avrebbe avuto “il controllo sul mondoperché egli è l’ordine dell’universo”. E ancora: “Plinio sta rompendo i computer delle persone, perché non entrino in Internet”. Ma il meglio deve ancora venire: il fondatore starebbe anche “cambiando il clima”, nonché preparando un disastro planetario, preparandosi a far cadere “un meteorite nel mare davanti agli Usa, sull’Atlantico e così l’America del Nord sparirà”.

Ma a inguaiare definitivamente gli Araldi è un passaggio in particolare, quello nel quale si illustra come: “Il dottor Plinio sta accelerando la morte del Papa (Francesco, ndr), il quale morirà cadendo”. Una morte che però avverrà “in Vaticano”, non mentre questi si trova all’estero. Precisazione che scatena la delusione della sessantina di sacerdoti presenti alla lettura del documento, visto che proprio in quei giorni Benedetto era impegnato in una visita pastorale in America Latina.

Infine, il demonio, sempre secondo il maestro Clà Dias, starebbe agendo per uccidere colui che diventerà il prossimo Papa – che  a differenza dell’attuale “sarà buono” – , cioè Monsignor Franc Rodè. Una scelta, quella di monsignor Rodè comprensibile e auspicabile dal loro punto di vista, visto che quando rivestiva la carica di Prefetto della Congregazione per i religiosi, nonché di capo della chiesa slovena, Rodè era stato uno dei più infervorati “sostenitori” degli Araldi.

Tuttavia la probabilità che potesse diventare effettivamente Papa era assai remota, considerando che il monsignore era stato un acceso sostenitore del fondatore dei Legionari di Cristolo stupratore di bambini Marcial Maciel. Era stato poi invischiato in uno scandalo finanziario per i fondi destinati alla carità, dirottati invece per la ristrutturazione della sua magione da 475 metri quadri a picco sul mare (erano i tempi dell’attico romano di Mons. Tarcisio Bertone a Roma). Infine, si era dovuto anche sottoporre a un esame del Dna per difendersi dall’accusa di essere il padre di un baldo ragazzotto tedesco.

Papa Joseph Ratzinger con il cardinal Franc Rodè. Imagoeconomica

Infine, Rodè era uno dei principali esponenti della Chiesa più conservatrice e retrograda. A proposito di Papa Bergoglio dichiarò alla stampa: “Senza ombra di dubbio il Papa è un genio della comunicazione. Comunica molto bene con la moltitudine, i media e i fedeli. Un gran vantaggio è che appare simpatico. Dall’altra parte le sue opinioni, relative al capitalismo e alla giustizia sociale, sono eccessivamente di sinistra. Si vede come il Papa sia segnato dall’ambiente da cui proviene. Nel Sud America ci sono grandi differenze sociali e grandi dibattiti su questa situazione si susseguono ogni giorno. Ma questa gente parla molto, ma risolve pochi problemi”.  Insomma, tra riti proibiti, venerazione di madri morte che siedono accanto alla Vergine, auspici di disastri celesti che cancellano intere nazioni e morti di Pontefici, per il Vaticano ce n’era abbastanza per aprire un’inchiesta.

“Quella storia un po’ noiosa, tirata fuori da un giornalista italiano (il vaticanista de “La Stampa” Andrea Torniellindr), si è conclusa bene. L’indagine oggi è chiusa. Satana ci teme e semina odio contro di noi, anche in Vaticano»” ci ha detto Fra Patrizio. Il quale, a proposito dell’attuale Pontefice, non si è sbilanciato, pur non nascondendo una certa freddezza: “Il Papa ci approva nel nome della Chiesa e noi siamo con la Chiesa, fratello. Del resto, viene un Papa, passa un Papa, arriva un altro Papa… Noi invece restiamo sempre!”.

Così, tornando alla nostra nonnina col bollettino in mano, se solo sapesse a chi sta dando i soldi, forse rinuncerebbe a ospitare in salotto la statua della Madonna di Fatima e terrebbe gli Araldi fuori di casa. Perché è vero che Satana trama nell’ombra, ma pure gli uomini non scherzano.