L’Electrophorus voltai è capace di sprigionare una scarica di 860 volt, la più alta del regno animale. Il record precedente era di 650 volt

Scoperte due nuove specie di «anguilla elettrica», una delle quali (l’Electrophorus Voltai) è in grado di sprigionare una scarica elettrica di 860 volt. Il precedente record — come spiegano i ricercatori dello Smithsonian’s National Museum of Natural History — era di 650 volt, detenuto dall’Electrophorus electricus. Queste anguille elettriche — che in realtà con l’anguilla hanno in comune solo l’aspetto fisico – possono crescere fino a 2,4 metri e su questo elemento si è soffermato uno dei ricercatori, David de Santana: «Sono davvero dimensioni importanti. Se riusciamo a scoprire un nuovo pesce lungo un metro e quaranta dopo 250 anni di esplorazione scientifica, potete immaginare cosa resta da scoprire in quella regione?».

Gli studiosi hanno comparato vari esemplari nell’area della Grande Amazzonia, che comprende i territori di Brasile, Suriname, Guyana e Guyana Francese. In particolare, analizzando il Dna di 107 anguille, sono emerse tre specie differenti: oltre alla già nota Electrophorus electricus, anche l’Electrophorus voltai (in onore di Alessandro Volta, ndr) e l’Electrophorus varii. La Electrophorus voltai è capace di generare una scarica elettrica da 860 volt, capacità che la rende «il più potente generatore di bioelettricità conosciuto», chiariscono i ricercatori. Le tre specie derivano da un comune antenato, vissuto milioni di anni fa. Ognuna di esse si è progressivamente differenziata a partire da 7 milioni circa di anni fa e oggi ha un habitat ben definito. «Nonostante l’impatto umano sulla foresta amazzonica negli ultimi cinquant’anni, possiamo ancora scoprire pesci giganti come queste due specie di anguilla elettrica», ha concluso David de Santana, zoologo dello Smithsonian, sottolineando tra l’alktro come «una grande quantità di specie che aspettano di essere scoperte in Amazzonia potrebbe portare a cure per malattie o ispirare innovazioni tecnologiche».