Il 17 aprile, il social network ha dichiarato al sito Business Insider che questa operazione è stata eseguita, all’insaputa degli utenti, “involontariamente” 

Il Procuratore Generale dello Stato di New York, Letitia James, ha annunciato l’apertura di un’indagine su Facebook che avrebbe raccolto di 1,5 milioni di rubriche collegate agli account di posta elettronica, fatto rivelato la scorsa settimana.

Il 17 aprile, il social network ha dichiarato al sito Business Insider che questa operazione è stata eseguita, all’insaputa degli utenti, “involontariamente” e di essere impegnato a cancellare tutte le informazioni raccolte. Facebook ha spiegato che questa pratica, ora conclusa, era in vigore da maggio 2016 ad aprile 2019.

“E’ giunto il momento per Facebook di essere posto di fronte alle sue responsabilità per quanto riguarda il trattamento dei dati personali dei consumatori”, ha detto il procuratore James. Per lei, la piattaforma “ha mostrato la sua mancanza di rispetto per le informazioni personali degli utenti beneficiando al tempo stesso del loro utilizzo”.

E se sono coinvolti 1,5 milioni di account di posta elettronica, Facebook ha avuto accesso a informazioni su “centinaia di milioni di persone” che si trovavano nella rubrica delle e-mail di questi utenti, ha detto il pubblico ministero.

L’ufficio del procuratore dello Stato di New York aveva già aperto un’indagine su Facebook nel marzo 2018, sull’acquisizione da parte della società britannica Cambridge Analytica dei dati personali degli utenti del social network. L’annuncio di questa nuova inchiesta arriva dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali di Facebook, che ha rivelato, in questa occasione, di aver stanziato tre miliardi di dollari in previsione di una possibile multa dell’Agenzia Federale regolatrice del Commercio, FTC, per la gestione dei dati personali degli utenti.