Come capire se la bolletta luce ha errori e contestare

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Quando la bolletta della luce è errata – ad esempio perché è stata applicata l’IVA anche sulle accise, con procedura illegittima – può naturalmente essere contestata, muovendo un reclamo presso l’ARERA o nel caso in cui tutti i tentativi di conciliazione non vadano a buon fine rivolgendosi al giudice di pace: ecco come fare.

Gli errori nelle bollette della luce 

Siete di quelli che, quando ricevono la bolletta dell’energia, guardano soltanto la cifra da pagare e saldano senza nemmeno controllare gli addebiti? Attenzione, perché i fornitori delle varie tariffe luce e gas non sempre sono impeccabili: errare è umano ed è tutt’altro che inconsueta la presenza di errori all’interno della fattura mensile della luce, contro i quali l’utente si può ovviamente rivalere.

L’IVA sulle accise? È illegittima

Se in passato la bolletta della luce era un documento decisamente criptico, zeppo di voci di difficile comprensione e sigle indecifrabili, oggi fortunatamente le cose sono migliorate, quindi è più semplice capire se ci sono incongruenze. In più, va sempre ricordato che non pagare contestando (con ragione) una bolletta è una cosa, pagare e tentare in un secondo momento di farsi ridare la somma versata è molto più difficile.

Tra gli errori più comuni c’è il pagamento dell’IVA sulle accise, per il semplice principio che non si possono applicare tasse su tasse: per questo l’imponibile IVA (al 10% per le utenze domestiche, al 22% per usi diversi) è composto da consumi, oneri di sistema e spese per il trasporto, ma non l’accisa sull’energia elettrica. Se compare l’IVA anche per questa voce, allora la bolletta è illegittima e va contestata.

Servono 500 primi clienti per impedire alla società della fornitura energetica di opporsi alle richieste e si può fare solo con una class action.