“Attenzione truffa”. La vendetta della Rete è scattata contro gli autori di raggiri che si spacciano per venditori di barboncini ma una volta pagata la caparra spariscono nel nulla. La battaglia virtuale è in corso: da un lato i truffatori, molto abili a cambiare la loro identità per non farsi scoprire e dall’altro le vittime dei loro raggiri che si stanno organizzando in gruppi Whatsapp, avvertono i membri dei gruppi di cui fanno parte e pubblicano screenshot raccontando la loro esperienza negativa.


 


I casi sono davvero tanti. Oltre a quelli milanesi che abbiamo raccontato, ce ne sono altri in tutta Italia. Nel caso di Roberta Bojanic, zona Rimini, la tecnica del truffatore è stata molto più sofisticata. “Ho seguito un thread di una signora, tale Elena Visenti, sul profilo Facebook laureata in Bocconi, che sul gruppo “Barboncini con e senza pedigree!!!” diceva di aver acquistato un barboncino a un prezzo onesto, 800 euro, e che ne erano rimasti altri due”. Si sono scambiate informazioni sui social e Roberta ha ricevuto il numero del venditore, tale Pasquale Bevilacqua di Battipaglia. “Mi ha detto che aveva due cuccioli, un maschio e una femmina. Io cercavo una femmina per il compleanno di mia figlia”. Anche lei doveva affrettarsi. “Gli ho versato una caparra di 400 euro anche se voleva tutta la somma. Il cucciolo sarebbe dovuto arrivare la mattina dopo con un autotrasportatore”.

Il giorno dopo del cucciolo nessuna traccia. “Lo chiamo e mi dice che è per strada e di sbrigarmi a fare il secondo bonifico. Io non mi fidavo e insistevo che avrei pagato al ricevimento ma lui non ne voleva sapere. Così per rassicurarmi mi ha mandato la foto di un vaglia di 800 euro che gli aveva fatto un’altra cliente, Valentina Madaghiele”. Ma fa un passo falso: lo cancella subito dopo dalla conversazione, ma la foto viene salvata nella memoria del telefono. Roberta rintraccia Valentina su Facebook e scopre dalle foto che stanno aspettando lo stesso cucciolo. Ecco la truffa. Riscrive a Pasquale, lui farnetica, “mi dice che mi avrebbe restituito i soldi ma mai nulla. Poi è sparito. Ho fatto denuncia dalla polizia, mi hanno già detto che è molto difficile arrivarne a capo”. Valentina Madaghiele conferma. “Ho perso 800 euro perché una persona mi ha venduto un toy e fidandomi di una terza persona che mi aveva dato il contatto di quest’uomo ho fatto il vaglia”. Non solo. “Dopo che ho denunciato tutto su Facebook questa persona mi ha scritto che il cucciolo è arrivato da me e che mi denuncerà”.

È finita male anche per Marta Benazzoli di Vicenza. Aveva adocchiato un toy red su “Subito” a 960 euro. Polly: occhi neri, tondi e lucidi come grossi bottoni, per le figlie un colpo di fulmine. Si scambiano decine e decine di messaggi, la venditrice chiede subito la cifra intera. Marta è titubante ma, questa tale Rossana, giura sui figli che è una persona onesta, per dimostrarlo le manda il documento d’identità (finto). Marta fa un vaglia postale intestato a tale Giuseppe Jannilli. Naturalmente Polly non arriverà mai. Parte una denuncia ai carabinieri di Breganze. E non finisce qui. Dopo aver pubblicato la sua storia su Facebook Marta viene contattata da decine di persone e scopre che “il documento della truffatrice era quello di una persona truffata prima di me”.

Adesso teme che i suoi documenti vengano usati per abbindolare altri. E Polly? Polly era una foto rubata a un allevamento del Canada. Ce lo racconta Alice Esposito, 18 anni, influencer: le era stato proposto lo stesso cagnolino da una certa Paola a 1000 euro più 80 di trasporto, lei versa 540 euro ma non bastano. “Paola mi diceva che senza il saldo il cane non poteva partire perché non avrebbe avuto i documenti in regola”. Alice chiede di vedere il cane sul furgone, ma poi versa altri 540 euro e Paola sparisce. A quel punto “su Tik Tok ho fatto una storia dove li ho smascherati e sono riuscita a risalire ad altre 20 ragazze truffate come me. Mi hanno minacciata mentre ero dai carabinieri di Taggia in Liguria. Sono scioccata da quanto è successo”, dice Alice. “Non so quanti soldi ha fatto questa gente, e l’annuncio della truffa è ancora su Kijiji”.