Sonia Battaglia, 54 anni,. è ricoverata in terapia intensiva a Napoli dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca avvenuta una settimana fa. Alla donna era stata somministrata la prima dose del vaccino anti-Covid del lotto ABV5811 finito sotto sequestro proprio nelle ultime ore in Italia. La donna non aveva patologie pregresse ed è ora in condizioni gravissime.

Uno dei figli della donna, intervistato dal sito ilMeridianoNews.it, ha raccontato cosa è successo: “Il giorno seguente al vaccino stava bene ed è anche andata a lavoro come suo solito. A distanza di due giorni ha iniziato ad avere febbre e dolori articolari. Il terzo giorno invece, ha iniziato a vomitare senza sosta. Abbiamo chiamato l’ambulanza ed i sanitari i le hanno messo la flebo per recuperare tutti i liquidi che stava perdendo. Dormiva in continuazione non riusciva a parlare, si addormentava mentre parlava”, spiega il figlio nel drammatico racconto.

“Il 12 marzo sera abbiamo richiamato l’ambulanza la quale, dopo aver controllato i parametri vitali, si è rifiutata di portarla in ospedale e tenerla sotto controllo. La mattina seguente ho chiesto a mia madre di muoversi e di alzare la gamba sinistra, lei era convinta di riuscire ad alzarla ma invece era totalmente immobile. L’ho presa in braccio e portata in pronto soccorso dove è stata ricoverata d’urgenza per emorragia cerebrale e in seguito ha anche avuto un infarto. Dopo essere riusciti a parlare con i dottori, nel pomeriggio ci hanno informati che nel giro di due ore ha avuto una trombosi massima che ha preso tutti gli organi del corpo, emorragia cerebrale e una occlusione dell’aorta causata da una placca”.

Il figlio inoltre spiega che: “Non si può intervenire in nessun modo perché l’eparina aumenta ulteriormente l’emorragia al cervello”. Intanto anche la Spagna  ha deciso di sospendere a scopo precauzionale le vaccinazioni per 15 giorni. L’Ue, è da ricordare, ha firmato con AstraZeneca un contratto che prevede la fornitura ai Paesi Ue di 400 milioni di dosi.