La lotta alla disinformazione è stata spesso usata dagli uomini di potere come il pretesto per silenziare le opinioni dissidenti e critiche nei loro confronti.

Questo principio continua ad essere alla base di tutti i nuovi progetti che stanno nascendo e che continuano a nascondersi dietro l’etichetta della caccia alle fake news.

La Good Information Inc. si schiera contro le bufale

L’ultima iniziativa arriva dagli Stati Uniti e ha visto la recente creazione dell’organizzazione no profit Good Information Inc.

Oggi annunciamo Good Information Inc.: un nuovo incubatore civico che investe in soluzioni immediate per contrastare la disinformazione e aumentare il flusso di buone informazioni che raggiungono gli americani online.

Con queste parole l’organizzazione ha annunciato la sua discesa in campo. Aldilà degli slogan autoreferenziali, chi c’è dietro questa ennesima piattaforma per dare la caccia alla presunta disinformazione?

L’ombra del Partito Democratico

Il gruppo sarà guidato da Tara McGowan, un personaggio tutt’altro che neutrale ed imparziale, come ci si aspetterebbe da chi pretende di stabilire ciò che è vero e ciò che è falso. Tara McGowan è infatti una stratega politica legata strettamente al Partito Democratico, a cui ha fornito servizi di consulenza nelle ultime campagne presidenziali.

Nel 2016 era infatti direttore della sezione commerciale del Priorities USA Action, il principale sponsor della campagna presidenziale di Hillary Clinton. Nel 2020, a capo dell’organizzazione Acronym, ha invece condotto una costosissima campagna in favore della candidatura di Joe BidenSi parla di 100 milioni di dollari spesi per screditare Donald Trump.

Non basta, perché Tara McGowan aveva già lavorato nelle elezioni del 2012, sempre a braccetto con il Partito Democratico. Viene piuttosto facile comprendere come con questi presupposti, l’organizzazione potrebbe classificare come disinformazione qualsiasi contenuto contrario alle direttive del Partito Democratico.

Soros e Linkedin dietro al progetto

Quello che potrebbe diventare quindi l’ennesimo braccio propagandistico di una parte politica rischia però di avere anche finanziatori molto importanti. Perché per supportare questa nuova iniziativa si sono scomodati due multimiliardari.

Il primo è Reid Hoffman, imprenditore americano nonché cofondatore e direttore esecutivo di Linkedin, il popolare social network dedicato alla ricerca del lavoro. Hoffman potrà mettere così a disposizione il suo patrimonio di oltre 2 miliardi di dollari, ma non solo. Linkedin potrà essere utilizzata per censurare, oscurare e bloccare qualsiasi contenuto che l’organizzazione Good Information Inc. ritenesse non idonea rispetto alle sue linee guida. Che poi coinciderebbero de facto con quelle del Partito Democratico americano.

Oltre a Hoffman c’è anche l’onnipresente George Soros. Lo speculatore finanziario ungherese ha deciso infatti di investire nel progetto. Ricordiamo che anche Soros ha partecipato attivamente alle ultime campagne presidenziali, inondando di soldi i candidati democratici. Solo nel 2020 lo speculatore ungherese ha speso quasi 50 milioni di dollari per sostenere Joe Biden, soldi fatti arrivare attraverso la rete Democracy PAC.

La Good Information Inc. è pronta quindi a insegnare agli utenti a distinguere ciò che è vero da ciò che è falso, per conto di George Soros e del Partito Democratico americano.