Il corpo di Epstein, accusato di decine di casi di abusi sessuali su minorenni, è stato trovato intorno alle 7.30 del mattino. L’uomo si sarebbe impiccato in cella. Il sogno folle di migliorare la razza con il suo dna

Jeffrey Epstein, il miliardario americano accusato di decine di casi di abusi sessuali su minorenni, si è suicidato in carcere. Il corpo di Epstein è stato trovato intorno alle 7.30 del mattino. L’uomo, 66 anni, si sarebbe impiccato in cella. Tutto nonostante fosse stato messo sotto osservazione per timore che si suicidasse dopo che due settimane fa era stato trovato privo di conoscenza in una cella al Metropolitan Correctional Center di Lower Manhattan con segni sul collo. L’Fbi, intanto, ha aperto una indagine per capire le esatte dinamiche della morte.

Epstein era accusato di abusi sui minori che sarebbe avvenuti tra il 2002 e il 2005, tanto a New York, nella sua lussuosa residenza nell’Upper East Side, che nella villa di Palm Beach, in Florida, con il coinvolgimento di ragazzine che avevano anche solo 14 anni.

Il caso Acosta

Il miliardario aveva una rete di contatti ad altissimo livello, tra cui Donald Trump, Bill Clinton, a cui ha spesso prestato il suo aereo privato, e il principe Andrea. Era stato fermato all’aeroporto di Tererboro, nel New Jersey, appena sbarcato negli Stati Uniti da un volo su jet privato proveniente da Parigi. Già nel passato il finanziere era rimasto coinvolto in vicende giudiziarie simili – una decina d’anni fa era stato accusato di aver avuto incontri sessuali con 36 minorenni, nelle sue svariate case e nella sua isola privata ai Caraibi – ma era riuscito a uscirne indenne grazie a un accordo con l’allora procuratore federale della Florida, Alexander Acosta, costato a quest’ultimo, successivamente all’apertura della nuova inchiesta, il posto nel governo americano, in cui era stato nominato da Trump per la guida del ministero del Lavoro.

Il miliardario aveva riconosciuto la propria colpevolezza e in cambio era stato condannato a 13 mesi di carcere, ma senza il patto con la giustizia americana sarebbe rimasto in galera per anni. Nei mesi in carcere, Epstein – scrisse a novembre il Miami Herald, riaprendo il caso – era riuscito a godere di privilegi che gli permettevano di andare a lavorare fino a 12 ore al giorno per sei giorni a settimana; e aveva anche evitato una prigione statale, collocato in un’ala privata del carcere di Condado Palm Beach, con i suoi uomini di sicurezza personale. E non basta, perché quando aveva finito di scontare i suoi brevi mesi in prigione, durante l’anno di arresti domiciliari fece numerosi viaggi sul suo jet personale, con il consenso delle autorità.

Quanto ad Acosta, lasciò l’incarico sei giorni dopo l’annuncio dell’arresto di Epstein e dopo che non era riuscito a spiegare perché non avesse continuato a indagare su di lui. Inoltre, è emerso, l’accordo che aveva inflitto una pena minima a Epstein venne preso con i legali del miliardario senza informare gli avvocati delle vittime. I democratici, capeggiati dalla speaker della Camera, la democratica Nancy Pelosi, chiesero che lasciasse, e Trump, tacitamente, lo scaricò. 

Nomi di potenti nel dossier della supertestimone

Nel dossier su Epstein presentato alla corte federale di New York qualche ora prima che l’uomo fosse trovato morto c’è la testimonianza di una donna che afferma di essere stata tenuta come “schiava del sesso” da minorenne e costretta ad avere rapporti sessuali con personaggi importanti tra cui il principe Andrea, duca di York, figlio della regina d’Inghilterra.

Virginia Roberts Giuffre è una delle testimoni più importanti nell’inchiesta che ha portato all’arresto Epstein con l’accusa di sfruttamento della prostituzione minorile e abusi su minori. La donna, che ha raccontato episodi avvenuti all’inizio degli anni Duemila, ha chiamato in causa per abusi anche Alan Dershowitz, un famoso avvocato americano, professore emerito ad Harvard e ospite televisivo, l’ex governatore dello stato del New Mexico, Bill Richardson, e l’ex senatore George Mitchell.

Ma è il ruolo del principe Andrea a tenere banco. Un’altra donna ha raccontato di essere stata costretta ad avere rapporti sessuali anche con il reale inglese nell’appartamento del miliardario americano, nell’Upper East Side. Un portavoce di Buckingham Palace ha respinto le accuse: “Il duca di York non è coinvolto in nessun procedimento. Qualsiasi riferimento ad atteggiamenti impropri con persone minorenni è categoricamente falso”.

Giuffre, in una deposizione del 2016, aveva smentito il contenuto di un’intervista concessa nel 2011 al Daily Mail in cui aveva chiamato in causa Donald Trump, dicendo che “aveva flirtato con lei” alla presenza di Epstein. Nella deposizione la donna ha dichiarato: “Non è vero. Trump non ha mai flirtato con me”.

Il suicidio di Jeffrey Epstein potrebbe essere legato proprio alla pubblicazione di questi nuovi documenti, spiega alla Cnn la reporter del Miami Herald, Julie K. Brown, che con la sua inchiesta ha fatto riaprire il caso degli abusi sessuali all’inizio degli anni Duemila, parlando alla Cnn. “I documenti che sono stati presentati ieri – ha spiegato – erano pesanti, includevano nomi di alcune persone molto potenti e, insomma, c’era la sensazione che (Epstein, ndr) non sarebbe tornato libero molto presto. Era come se i muri gli stessero crollando addosso. Questo non era sopportabile per uno come lui”.

Un folle sogno eugenetico

Il suo sogno era mettere incinte venti ragazze alla volta, nel suo vasto ranch in New Mexico, per diffondere nel mondo il suo Dna. Epstein, 66 anni aveva parlato del suo progetto a scienziati e ricercatori fin dal 2001. Grazie al suo patrimonio e alla ricche donazioni per i centri di ricerca e le università, Epstein si era creato un salotto di scienziati e studiosi di fama mondiale, dal Nobel per la fisica Murray Gell Mann a Stephen Hawking fino al neurologo Oliver Sacks, con i quali amava discutere delle sue teorie transumanistiche e dell’interesse per l’ingegneria genetica e l’intelligenza artificiale.

Secondo il New York Times, che cita testimonianze di alcuni scienziati, Epstein si vedeva come un miliardario di successo chiamato a svolgere un compito morale per migliorare la genetica umana, mettendo il suo sperma al servizio del mondo. Le ragazze sarebbero dovute essere riunite nel ranch Zorro e qui messe incinte dal miliardario.

La sua teoria di selezione genetica non gli aveva alienato le amicizie. Considerato un “illusionista seriale”, per la sua capacità di affascinare, Epstein negli anni aveva finanziato con 6,5 milioni di dollari il programma di Dinamica evoluzionistica alla Harvard University e messo a disposizione i suoi jet privati per invitare scienziati e biologi nel suo ranch. A un altro incontro ad Harvard, invece, Epstein aveva criticato il piano per ridurre la fame nel mondo, spiegando che in questo modo sarebbe aumentato il rischio di sovrappopolamento del pianeta. Se dovevano nascere nuovi bambini, dovevano almeno avere il suo dna.