Lo scorso maggio Sagittarius A*, posizionato al centro della nostra galassia, si è acceso diventando 75 volte più luminoso del normale. Tra le possibili cause, il passaggio ravvicinato di una stella o una nube gassosa 

Il buco nero Sagittarius A*, posizionato nel cuore della Via Lattea, si è improvvisamente ‘acceso’, mostrando un bagliore che per gli scienziati rimane al momento senza una spiegazione certa. L’inaspettato fenomeno, che ha aumentato di 75 volte la luminosità dell’oggetto cosmico, è stato registrato intorno a metà maggio dai telescopi del WM Keck Observatory alle isole Hawaii. Una delle ipotesi proposte dai ricercatori dell’Università della California di Los Angeles, contenuta nello studio consultabile sul sito arXiv, sostiene che lo scintillio possa essere stato causato dal passaggio di una nube di gas o una stella nei pressi del buco nero.

Buco nero nella Via Lattea, il bagliore misterioso

Noto per possedere una massa pari a 4 milioni di volte quella del Sole, Sagittarius A* si presenta come un oggetto cosmico solitamente piuttosto tranquillo. Ecco perché, notando il forte bagliore durante le osservazioni, gli scienziati non l’avevano inizialmente neanche riconosciuto. L’astronomo Tuan Do, parte del team di ricerca, spiega infatti che “il buco nero era così luminoso che in un primo momento l’ho scambiato per la stella S0-2”. L’equivoco è stato poi risolto guardando con attenzione i frame successivi, che hanno chiarito come, in realtà, si trattasse di “una sorgente a luminosità variabile, per cui doveva essere il buco nero. Ho capito che probabilmente stava accadendo qualcosa di interessante”.

Cos’ha reso Sagittarius A* così luminoso?

La luce che ha improvvisamente reso Sagittarius A* 75 volte più luminoso del normale è la più intensa mai registrata fino a questo momento nel vicino infrarosso per quanto riguarda il buco nero nel cuore della Via Lattea, ritornato poi ai soliti livelli di illuminazione dopo circa un paio d’ore. Tuan Do ha pubblicato su Twitter uno spettacolare video accelerato che mostra il bagliore, simile a quello di una candela o una torcia, accendersi per poi svanire gradualmente. Poiché i buchi neri non sono soliti emettere radiazioni rilevabili dagli attuali strumenti, gli astronomi pensano che a generare ‘l’accensione’ di Sagittarius A* possa essere stata la frizione di un materiale attratto dalla forza di gravità del buco nero. La stella S0-2 è uno dei principali indiziati, visto il passaggio ravvicinato a Sagittarius A* avvenuto lo scorso anno che potrebbe aver “cambiato il flusso di gas nel buco nero, quindi una quantità maggiore di gas starebbe cadendo al suo interno, rendendolo più variabile”, spiega Do a ScienceAlert. In alternativa, il bagliore potrebbe essere una risposta ritardata all’avvicinamento del 2014 della nube di gas G2. Gli scienziati prenderanno ora in considerazione i dati ricavati da altri telescopi che stavano osservando il buco nero al momento del sorprendente fenomeno nel tentativo di capire di più sull’accaduto.