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di Valentina Simonetti

Reddito di cittadinanza
inps
Reddito di cittadinanza, giorni importanti per conoscere l’esito dei rinnovi, dell’accoglimento della domanda e l’accredito della prima ricarica sulla carta. Pagamento in arrivo per i nuovi beneficiari e rinnovatori. Ma anche per chi attende ancora gli arretrati dopo i ritardi nell’attestazione ISEE.

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Reddito di cittadinanza: i pagamenti di aprile comprenderanno anche gli arretrati per molti che attendono da mesi la regolarizzazione delle ricariche. Atteso anche l’esito per chi deve rinnovare il sussidio dopo la sospensione di un mese.

Nelle prossime ore saranno lavorate le nuove domande, e l’Inps invierà la prima disposizione a Poste per l’accredito dei soldi nella card prepagata.

Reddito cittadinanza: esito e prima ricarica di aprile

Il giorno 15, come di consueto, saranno accreditate le prime ricariche. Per i rinnovi, per chi ha fatto richiesta del sussidio per la prima volta. In arrivo però anche gli arretrati che moltissimi beneficiari stanno attendendo da mesi.

Per chi deve avere la prima mensilità, viene previsto che quando l’esito è positivo un messaggio informa che la domanda è stata accolta. Pochi giorni dopo, la carta Reddito di cittadinanza è pronta per essere ritirata presso l’ufficio postale di competenza.

Per chi invece ha rinnovato dopo il mese di sospensione obbligatorio, la ricarica viene effettuata nella stessa carta precedente già in possesso del beneficiario.

Niente paura se non si riceve l’sms di conferma. Un problema molto comune è infatti il mancato avviso di comunicazione da parte di Inps. In questo caso basta andare a controllare sul sito ufficiale al quale si accede con SPID, lo stesso sul quale si è presentata la domanda. Nel quale si può consultare anche il numero di protocollo e i dettagli del pagamento.

Rendicontazione poste indica la data a partire dalla quale i soldi sono effettivamente disponibili. Ci si può recare in posta anche solo esibendo il numero di protocollo ed un documento di identità. L’operatore di sportello consegnerà una busta con la carta e il pin, pronti per essere utilizzati dal beneficiario.

Chi riceve la ricarica per la prima volta il 15 aprile poi avrà il successivo accredito il 27 maggio.

Chi invece attende ancora gli arretrati dopo la sospensione dovuta al mancato aggiornamento della situazione ISEE potrà avere la ricarica di una quota il 15, e successivamente anche il 27 aprile.

Reddito di cittadinanza aprile: accredito arretrati

Sono ancora tanti i titolari di reddito di cittadinanza rimasti con l’ultimo accredito a gennaio. Ed attendono ancora di ricevere gli arretrati. L’Inps ha accumulato ritardi per aggiornare le nuove situazioni. Ma in molti casi le sospensioni sono state dovute al problema di ISEE difformi da correggere in seguito ad errori.

Soprattutto per chi aveva compilato la DSU direttamente online. Chiariamo che generalmente questo tipo di situazione si verifica quando ci siano dati non conformi relativi al patrimonio mobiliare. Cioè conti correnti, giacenza, e soprattutto saldo al 31/12 di carte prepagate che spesso vengono omesse nella dichiarazione.

Quando accade l’Inps informa la sospensione dovuta alla difformità e attende una rettifica della DSU. Una volta sistemata la situazione si riprende all’erogazione delle ricariche corrispondendo gli arretrati.

Dunque a questo punto almeno chi ha rinnovato l’Isee entro fine febbraio dovrebbe ricevere l’arretrato ad aprile. Se I redditi sono ancora in linea con i requisiti richiesti. Le ricariche per quanto riguarda le mensilità arretrate in genere hanno cadenza bimensile (giorno 15 e 27 salvo festività). Fino quando non siano tornate in linea con l’erogazione del sussidio.

Esempio: se dopo la presentazione dei nuovi redditi appare tutto in regola si riceverà il 15 aprile l’arretrato di febbraio, il 27 aprile l’arretrato di marzo, il 15 maggio arretrato di aprile e il 27 maggio la ricarica ordinaria del mese.

Prosegue poi da calendario Inps. Fino alla fine della naturale scadenza dei 18 mesi.

Ricordiamo anche per dovesse ricevere il primo arretrato in data 15, di importo minore rispetto a quello dovuto, che è molto probabile che nel frattempo sia intervenuta la decurtazione semestrale. Per chi aveva ricevuto i pagamenti regolarmente infatti questa è stata calcolata proprio nel mese di febbraio.

Gli altri arretrati però una volta accreditati non saranno soggetti ad ulteriori decurtazioni nel caso non fossero spesi interamente entro la fine del mese. Infatti come previsto dalla legge n.4 del 28 gennaio 2019 che regolamenta il reddito di cittadinanza si specifica che:

“l’ammontare di beneficio non speso ovvero non prelevato, ad eccezione di arretrati, e’ sottratto, nei limiti del 20 per cento del beneficio erogato”.

Precisiamo però, che il pagamento degli arretrati non concorre all’aumento di prelievo contanti mensili. Resta in vigore infatti il regolamento generale del limite imposto, a partire da 100 euro per singolo soggetto e aumentato per la scala di equivalenza familiare.

Tale prelievo è soggetto al limite mensile. Il che significa che se entro il 27 del mese si è già ritirato allo sportello bancomat il massimo previsto. Anche se la ricarica arriva in anticipo non sarà possibile effettuare altri prelievi di contanti fino al 1 giorno del mese successivo.

Come controllare esito e pagamenti del reddito di cittadinanza

La prima cosa importante da fare quando si inizia a ricevere il reddito di cittadinanza, è richiedere le credenziali SPID. In questo modo in ogni momento durante la fruizione del beneficio si potrà autonomamente accedere da cellulare o computer a tutte i dati importanti che riguardano la propria situazione. Pagamenti, invio di comunicazioni, controllo saldo e movimenti e avere accesso a tutta una serie di informazioni utili per essere sempre aggiornati.

Chi ha le credenziali per accedere al sito ufficiale redditodicittadinanza.gov.it infatti può controllare in ogni momento lo stato della domanda e l’esito. Andando a verificare ogni singola pratica presentata, qualora ce ne fosse più di una. Per ognuna di queste si può consultare il dettaglio specifico che verrà aggiornato a partire dall’esito dell’istruttoria. Poi dal primo mese si può verificare la corretta erogazione di tutti i pagamenti, la data di lavorazione e l’accredito.

Generalmente le ricariche si effettuano sempre nelle prime ore pomeridiane del 27. Ogni mese, se questo giorno non cade di sabato o domenica.

Quali sono gli obblighi per chi percepisce il reddito di cittadinanza

Come era prevedibile dato il periodo difficile, ogni mese aumentano i nuclei familiari che fanno ricorso al reddito di cittadinanza come aiuto per riuscire a pagare affitto, bollette e spese quotidiane.

Ricordiamo quindi quali sono gli obblighi dei beneficiari per poter continuare a ricevere i pagamenti regolarmente senza interruzioni.

Attenzione sempre alle comunicazioni dai centri per l’impiego e dai servizi sociali comunali. Se non si risponde alle convocazioni per un colloquio si rischia la decurtazione di ricariche come sanzione per mancato rispetto degli obblighi per il lavoro. Fino ad arrivare alla revoca definitiva per mancata presentazione.

Così come è importante rispondere alle chiamate dal comune che invitano a colloquio per eventuali offerte di lavori socialmente utili. A volte si tratta soltanto di un incontro conoscitivo al fine di includere i nominativi nelle liste comunali dalle quali attingere per esigenze lavorative.

Importante anche effettuare subito la dichiarazione di disponibilità al lavoro DID. Anche online sul sito Anpal. Per essere sempre in regola. Inoltre rinnovare sempre il patto di servizio e tenere sotto controllo la scadenza.

Infine, molto importante partecipare ai corsi di formazione e orientamento organizzati dai centri per l’impiego. Vincolo che, come da volontà del nuovo governo sarà condizione fondamentale per consentire una maggiore agevolazione di accesso al lavoro. Soprattutto per soggetti con bassa istruzione che necessitano di nuove qualifiche.

Questo sarà uno dei punti chiave della riforma  del reddito di cittadinanza. Dunque nei prossimi mesi potrebbe essere essenziale per continuare a beneficiare dei pagamenti fino a quando non si trova lavoro.