Nel 1993 la compagnia telefonica AT&T lanciò una serie di spot pubblicitari “futuristici” che ad oggi sono diventati realtà

  • Di recente online sono tornati a circolare alcuni spot pubblicitari chiamati “You Will” risalenti al 1993
  • Le pubblicità sponsorizzavano i servizi dell’azienda statunitense AT&T che si occupa di telecomunicazioni
  • Ciò che ha stupito gli utenti è l’accuratezza delle “previsioni” di una tecnologia futura mostrata negli spot
  • In effetti, le clip di quasi trent’anni fa mostrano persone che interagiscono con gli smartwatch o effettuano videochiamate
  • Il “mistero” è stato risolto da un ex dipendente di AT&T

Di recente sul web sono tornati a circolare alcuni vecchi spot pubblicitari chiamati “You Will” (tradotto “lo farai”) appartenenti alla compagnia telefonica statunitense AT&T. Le clip, datate 1993, hanno stupito molti utenti per la loro precisa visione del futuro e per questo sono diventate subito virali.

Nei filmati di quasi trent’anni fa, disponibili a seguire, si possono vedere persone seguire delle lezioni online, compiere videochiamate, utilizzare smartwatch ed altro ancora in un mondo che cominciava a mala pena a conoscere il World Wide Web, nato solo due anni prima.

Previsioni o semplici intuizioni?

Ad ogni modo, sebbene possa risultare affascinante una simile “previsione” così accurata, basta fermarsi a riflettere che nel 1993 una compagnia telefonica di quel calibro sicuramente non avrà “indovinato” gli eventi futuri. Con ogni probabilità, avrà avuto accesso a concept di brevetti che già trattavano simili tecnologie ancora da perfezionare.

Su Quora, una piattaforma simile all’ormai estinto Yahoo Answer, l’utente Glen Kaiser ha dichiarato di aver collaborato personalmente alla campagna “You Will” per AT&T. “Tutte le applicazioni in quelle pubblicità che sembrano così preveggenti oggi erano tecnologie su cui stavamo lavorando all’epoca, in collaborazione con i Bell Labs. Io stesso in origine facevo parte dei Bell Labs prima di passare alla AT&T a Basking Ridge, NJ, nel 1980”, ha scritto.

“Nel 1993, i prodotti che avevamo in mente non erano ancora pronti per il grande pubblico, la qualità di cui avevano bisogno per un’ampia adozione da parte del mercato non c’era ancora, e anche i costi erano importanti. Tuttavia i progetti erano buoni, la tecnologia di base era reale. Dovevamo solo aspettare che la legge di Moore e l’adozione di Internet ci raggiungessero per poterli commercializzare correttamente”.