Da quando Gerusalemme fu distrutta nel 70d.c dall’imperatore Tito con il fratello Domiziano e il padre generale futuro imperatore Vespasiano profetizzato dal poeta Giuseppe Flavio e si salvò la testa, dove alla fine il figlio Tito uccide 10 mila ebrei estremisti rifugiati su una collina che segnerà la fine della campagna di guerra romana. Così finisce la guerra romana la peggiore di tutte, fu iniziata con un governatore Romano e con imperatore Caligola; gli Ebrei non hanno più uno stato e quindi vagano per l’Europa in quella che è stata chiamata la diaspora la dispersione a Gerusalemme.

I PROTAGONISTI DELLA VICENDA IN MEDIO ORIENTE

Dintorni ne rimangono pochissimi sotto i Romani, poi Bizantini, poi gli Arabi, poi i Crociati, poi i Mamelucchi, poi i Turchi ottomani e infine gli Inglesi tra l’800 e i primi 20 anni del 900. L’Europa è scossa da ondate antisemite che producono violenze stermini stragi i contro gli ebrei e gli ebrei, cosa fanno? scappano soprattutto in America, ma in piccola parte ritornano anche nella terra dei loro avi, dove dopo la prima guerra mondiale I turchi sconfitti sono stati sostituiti dal l’impero britannico dagli inglesi, poi nel 33 Adolf Hitler prende il potere in Germania inizia a perseguitarli più pesantemente e scappano 400.000 ebrei.

Ma gli inglesi in Palestina non li vogliono, non li fanno arrivare impediscono loro di fuggire dai lagher nazisti. Nel 47 gli inglesi se ne vanno e l’ONU che cosa fa? divide il territorio che adesso chiamiamo Israele e stato Palestinese che non è mai nato. Ma che si chiama Cis-Giordania, perché il territorio tra il fiume Giordano e il Mediterraneo in due stati lo stato ebraico avrà il 55% dei territori, lì vivevano mezzo milione di ebrei e mezzo milione di arabi e lo stato arabo palestinese che avrà l’altro 45%, dove vivevano 730.000 arabi e 10.000 ebrei, Gerusalemme rimane neutrale zona franca sotto l’egida dell’ONU. Israele organizza il suo stato nella sua parte mentre invece i Palestinesi aizzati dagli Stati Arabi non riconoscono la risoluzione dell’ONU e cominciano a combattere per cacciare gli ebrei dalla loro parte, scioperi devastazione, bliz carri armati, massacri di ebrei e dei palestinesi incrociati tra di loro.

Nel 1948 cioè il 14 maggio presidente provvisorio di Israele “David Bengurion” proclama la nascita dello stato ebraico, ma non ha ancora finito di parlare e sei eserciti della Lega Araba, Libano, Egitto, Siria Transgiordania, Irak e Arabia Saudita attaccano da ogni punto cardinale Israele per spazzarlo via dalla faccia della terra, Israele è un esercito ancora male armato però riesce a resistere per qualche giorno, passa la controffensiva respinge l’attacco sopravvive e conquista addirittura dei territori alla fine si ritrova un terzo dei territori in più. Gazza che non aveva l’intero deserto del Neghev e la Galilea occidentale, poi c’è l’esodo dei palestinesi che in arabo si chiama Nhakba (catastrofe) se ne vanno molti di loro, altri furono buttati dalle loro case o spaventati dai venti di guerra con più di 700.000 profughi Palestinesi, che si rifugiano in Giordania e in Trans-Giordania, perché non si chiamava ancora Giordania in Cis-Giordania.

In Libano e in altri paesi arabi e lì si apre la piaga dei campi profughi dei palestinesi, mentre in parallelo 600.000 ebrei lasciano gli Stati Arabi e fuggono in Israele. Nessuno stato arabo accetta di firmare la pace con Israele perché non lo riconoscono e quindi si fanno degli armistizi, Israele però lascia i territori occupati durante la guerra che potrebbero diventare il nuovo stato palestinese, ma nemmeno stavolta lo diventano perché l’Egitto occupa Gaza e la Transgiordania, occupa anche la Cis-Giordania e diventa il regno di Giordania insieme a Gerusalemme Est e per 20 anni.

I territori palestinesi restano occupati dai due paesi arabi. Nel 56 l’Egitto ha un nuovo dittatore che si chiama “Gamal Abdel Nasser” che nazionalizza il canale di Suez per strangolare commercialmente Israele, Israele e i suoi alleati occidentali sconfiggono l’esercito di Nasser, liberano il canale e il simbolo di questa vittoria israeliana è di Mosdayan, il generale con la benda sull’occhio. Nel 67 la guerra dei 6 giorni, gli stati arabi quasi 20 anni dopo dalla prima guerra ne fanno una seconda cercando di nuovo di spazzare via Israele, che stavolta fa la prima mossa, fa un attacco preventivo il primo giorno, neutralizza l’aviazione degli eserciti arabi Egiziana, Siriana e Giordana e poi in meno di 6 giorni sbaraglia tutti gli eserciti arabi uno per uno e alla fine della guerra si trova di nuovo più grosso di com’era prima, cioè si ritrova in pancia la Cis-Giordania e Gerusalemme est sottratte alla Giordania che si ritrova in pancia Gazza e il Sinai fino a Suez e a Sharm el-Sheikh sottratti all’Egitto, le alture del Golan sottratte alla Siria, non le annette perché sennò diventerebbe uno stato a maggioranza araba quindi addio stato ebraico, ma le occupa militarmente per scambiarle in cambio della pace, se un giorno gli stati arabi accetteranno di firmare la pace ma al momento nessuno risponde invece di riconoscere Israele e di avviare le trattative e fare il loro stato.

Gli arabi e i palestinesi si massacrano fra di loro e nel 70 la Germania ne stermina a migliaia da parte delle OLP, perché l’OLP cercava di spadroneggiare a casa del “Re Hussein (Ḥusayn bin Ṭalāl“, generalmente noto in Italia come Hussein di Giordania), così comincia il settembre nero la più grave strage di palestinesi mentre OLP viene cacciata dalla Giordania in Libano. Nel 73 il 6 ottobre: Israele festeggia lo Yom Kippur e viene preso completamente alla sprovvista dagli eserciti dell’Egitto e della Siria, che lo attaccano con tutto il supporto del mondo arabo, così nasce la terza guerra arabo-israeliana stavolta sono 8 giorni di terrore, Israele le busca per una settimana, poi il governo di Gamer riorganizza l’esercito e riesce a passare alla controffensiva grazie e soprattutto con un cavallo pazzo di un generale disobbediente “Ariel Sharon” che fila come la Lama nel burro nel Sinai e arriva a 100 km dal Cairo, lì Viene fermato dall’armistizio mentre un’altra parte dell’esercito viene fermata a 30 km da Damasco. Ancora una volta i paesi arabi rifiutano dopo avere perso la guerra di negoziare con Israele e di scambiare i territori, però Israele unilateralmente rinuncia e quindi si ritira dai territori nuovi occupati, mentre invece quelli occupati nel 67, li tiene sempre in attesa che Egitto e Giordania facciano la pace. Nel 78 l’Egitto fa la pace grazie a “Anwar Sadat” che è subentrato a “Gamal Abdel Nasser” con la pace di camp David e con l’israeliano Bin sotto gli occhi del presidente americano “Jimmy Carter“, quindi Israele restituisce i territori occupati all’Egitto, restituisce il Sinai mentre non restituisce la Gaza perché gli egiziani non la vogliono e quindi preferiscono lasciarla sul gruppone a Israele visto che è piena di palestinesi inferociti.

Nell’82 i palestinesi dell’OLP che erano stati cacciati dalla Giordania erano stati mandati in Libano cominciano a spadroneggiare in Libano e si insinuano nella guerra civile fra Le Milizie scihiite sunnite, druse, cristiano maronite, filo siriane, filo iraniane e fanno un gran casino. La Siria invade il Libano nel 76 per cacciare i palestinesi e Israele attaccato da sud dai palestinesi, invade nell’82 a sua volta il Libano e lì c’è una strage quando viene eletto il ‘Presidente Cristiano Libanese “Bashir Gemayel” un comando filosiriano lo uccide fanno una strage e i “Cristiano Maroniti” con la loro falange entrano in due campi profughi palestinesi Sabre e Shatil, fanno una strage senza distinguere fra terroristi e civili, sono almeno 700 morti palestinesi.

Ariel Sharon che comandava alle operazioni in Libano viene processato in Israele perché il suo esercito non ha fatto nulla per impedire ai falangisti di compiere quella strage e deve lasciare il Ministero della Difesa. Intanto in Libano non si normalizza perché a sud arrivano le milizie di Hezbollah; il partito di Dio finanziato dall’iran che usano il Libano per attaccare Israele e nell’87 si compiono 20 anni dall’occupazione della guerra dei sei giorni della Gazza e di Cis-Giordania e scoppia l’intifada, la sollevazione palestinese contro Israele, scioperi, proteste boicottaggi, violenze, repressioni sono 2000 morti in 5 anni tra i palestinesi e 160 fra gli israeliani. Nasce “Hamas” che è un’organizzazione politica e militare sunnita che ha una base soprattutto a Gazza, che poi è finanziata dagli Emirati e dalle monarchie arabe sunnite anche loro e che ha un volto pubblico, un volto politico sociale che condanna Israele che vuole tutti i territori anche quelli israeliani e che porta nei territori occupati sanità scuole università e poi ha un volto segreto, un volto occulto che è l’ala militare terroristica, che rivendica e compie attentati kamikaze contro obiettivi israeliani. Nell’89 crolla il muro di Berlino e quindi si scongelano i due blocchi est-ovest E infatti nel 93 succede un miracolo; ” Isaac Rabin” e “Yaser Arafat” firmano la pace a Oslo, l’OLP rinuncia al terrorismo e riconosce Israele, Israele riconosce le OLP e il diritto dei palestinesi ad avere un loro stato in gran parte della Cis-Giordania e in tutta Gaza, praticamente è quello che l’ONU ha stabilito nel 47 e che gli arabi hanno sempre rifiutato due popoli due stati, la Giordania firma a sua volta come già fu anche per l’Egitto di Sadat, un accordo di pace con Israele e finisce l’intifada. Sembra iniziare un percorso di pace ma è soltanto la quiete prima di un’altra tempesta perché nel 95 un fanatico ebreo uccide il presidente “Isaac Rabin“. Durante un comizio nel 96 l’elezioni le vince un nemico della Pace un giovane leader del Likud della Destra di Israele “Benjamin Netanyahu” detto Bibi, che però dura solo 3 anni. Poi viene incriminato per corruzione va a casa ma nel 99 le elezioni c’è una nuova speranza le vince il laburista “Ehud Barak” che riprende i negoziati con “Yaser Arafat” e nel 2000 a Camp David fa l’offerta più vantaggiosa per i palestinesi mai vista fino ad ora , potranno fare uno stato con Gerusalemme est capitale con 73% della Cis-Giordania e la Gazza ma “Yaser Arafat” rifiuta l’offerta senza fare nemmeno controproposte e si condanna al viale del tramonto che poi morirà, poi gli succederà “Abu Mazen“.

lo stop alla pace produce solo estremismo. Che cosa succede dopo? “Ariel Scharon” fa una passeggiata provocatoria sulla spianata delle moschee e scatena la protesta palestinese, così inizia la seconda intifada, nel 2001 “Ariel Sharon” vince le elezioni come nuovo capo dell’likud sembra la pietra tombale sul percorso di pace invece è un nuovo inizio perché questo vecchio falco con le mani insanguinate chiamato dalla storia diventa statista e quindi nel 2005 ritira le truppe da Gazza, fa strappare proprio gli 8000 coloni che c’erano a Gazza dall’esercito e che non se ne volevano andare e accetta il principio dei due popoli due stati. Likud, il suo partito lo tratta come un traditore, lui sbatte la porta se ne va e fonda un nuovo partito che si chiama Kadima che vuol dire: (Andare Avanti), che è favorevole appunto agli accordi di Oslo e in quel partito entra “Shimon Perez”, che era la colomba di Israele, che veniva dai laburisti pugno di ferro guanto di velluto. Questa strana coppia può cambiare la storia invece la storia la cambia un ictus, che alla fine del 2005 colpisce “Ariel Sharon” e lo mette KO. “Ariel Sharon” resterà in coma per ben 8 anni e morirà nel 2014, e non vedrà per sua fortuna come Israele è stato ridotto dal suo successore “Benjamin Netanyahu“, che è tornato al potere che poi è stato rieletto nel 2009 e da allora è sempre stato rieletto quasi ininterrottamente fino a oggi. Ha un unico punto programmatico Netanyahu; sabotare completamente gli accordi di pace incoraggia gli insediamenti ebraici in Cis-Giordania che nel 93 erano 100.000 e oggi sono mezzo milione, fa sponda sua massa appoggiando Hamas per colpire i moderati palestinesi dell’OLP e dell’autorità nazionale di “Abu Mazen“.

Infatti i palestinesi cosa fanno? votano per Hamas nel 2006 e poi si scatena una mattanza una guerra intestina fra di loro tra Hamas e l’OLP controriforma della giustizia, perché Benjamin Netanyahu ha tre processi per corruzione, abuso e frode e non vuole che la corte suprema lo butti fuori in caso di condanna e infine una Guardia Nazionale personale del suo ministro della sicurezza, un fanatico estremista ebreo che si chiama “Beng Gvir” e poi fa accordi separati gli accordi di Abramo col Bahrain e gli Emirati Arabi Uniti, sulla testa e sulla pelle dei palestinesi, il risultato è che Israele è spaccato a metà con 40 settimane di proteste contro “Benjamin Netanyahu“. L’esercito è occupato quasi in permanenza a fare la scorta armata ai coloni perché altrimenti i palestinesi gli saltano addosso e quindi impegnato a Nord e al Centro del paese lascia sguarnito il fronte Sud, il fronte di Gazza dove c’è Hamas sempre più feroce e sempre più incazzato e infatti è proprio dal fronte sud di Gazza che il 7 ottobre Hamas attacca e fa la peggiore strage di civili mai vista nella storia di Israele. lo sapete 1400 morti tra cui centinaia di ragazzini e di bambini Israele torna dalla parte della ragione per un attimo sembra di nuovo Davide e non più Golia ma Netanyahu in 15 giorni di bombardamenti indiscriminati su Gazza riesce a riportare Israele dalla parte della ragione alla parte del torto con 4300 morti in due settimane di cui 1700 bambini. Si avvera la profezia di Mahatma Ghandi: “(Occhio per occhio e il mondo diventa cieco)”. Totale palestinesi civili uccisi sono: 17.490 morti dal 7 ottobre a 9 Dic 2023.